In vista della nona edizione della nostra ciclostorica, abbiamo deciso di pubblicare un piccolo vocabolario dei principali termini che ricorrono tra i ciclisti veronesi, in modo che gli ospiti che parteciperanno al nostro evento non competitivo con bici storiche, ne conoscano il significato (per motivi di decenza tralasciamo la serie di imprecazioni che spesso abbondano, nei momenti meno felici e a volte come semplice intercalare, tra i pedalatori locali)
Ocio: occhio = prestare attenzione, possibile pericolo
Buse: buche = manto stradale che presente delle irregolarità potenzialmente pericolose per la conduzione della bici o per la tenuta delle camere d'aria/tubolari o (nei casi più gravi) delle ruote
Giara: ghiaia = sassolini in strada
Giaron: ghiaia grossa = tanti sassi in strada
Ho/l'ha sbusà: ho/ha forato (la camera d'aria o il tubolare)
Tasi: stai in silenzio
Tira: pedala davanti a tutti
Pioe: piove
Ciàpalo: prendilo
Stupa el buso: chiudi il foro = 1) chiudi il distacco 2) ripara la foratura
Regolare: pedala alla stessa velocità senza accelerare (se il termine è urlato significa rallenta un pochino
Cala: rallenta
Tira su un dente: metti un rapporto più agile
Buta so un dente: metti un rapporto più duro
Tàcate: attaccati dietro = mettiti a ruota
Ciuciarue: succhia ruote = persona (non particolarmente ben vista in gruppo) che, per faticare meno, sta sempre nella scia altrui e non si mette mai a pedalare davanti al gruppo
L'è s-ciopà: è scoppiato = 1) non ce la fa più, non riesce più ad andare avanti 2) foratura con botto